Acciaio, tutele ArcelorMittal ai dipendenti dell’indotto
Il gruppo: la joint venture Ags assorbirà personale con contratto multiservizi
ArcelorMittal Italia e Confindustria Taranto provano a costruire un percorso comune e guidato che attenui sulle imprese dell’appalto-indotto gli effetti della ristrutturazione avviata nel siderurgico dalla multinazionale. A seguito del taglio dei costi praticato dalla committente (40%, dicono sindacati e Confindustria Taranto), imprese col contratto in scadenza hanno deciso di lasciare l’acciaieria. È il caso di Castiglia nelle pulizie industriali, che ha avviato la procedura di licenziamento per 200 unità. Ma sono fuori l’ex Ilva anche altre imprese come Chemipul, Quadrato e Sodexo. Il ramo dei servizi è quello per ora colpito.
Confindustria Taranto ha chiesto al direttore degli acquisti di ArcelorMittal Italia, Emmanuel Rodriguez, di mettere in piedi una gradualità di sei mesi in cui la società possa dettagliare le ragioni che la portano a chiedere costi inferiori e le imprese provare ad attrezzarsi. Un primo confronto informale c’é stato il 27 agosto, un altro ufficiale si terrà il 3 settembre. La revisione dei contratti è prassi spiega l’azienda, che però vuole «continuare a collaborare con il territorio, le imprese locali, le associazioni imprenditoriali e tutti gli altri stakeholder, in modo da favorire la trasparenza e la competitività per raggiungere lo stesso obiettivo: fare impresa in modo trasparente, competitivo e sostenibile». ArcelorMittal rassicura l’indotto-appalto anche sull’entrata in campo di Alliance Green Service. Si tratta, si spiega, «di una joint venture non controllata dal Gruppo che ha assunto e assumerà solo una piccola percentuale dei lavori in outsourcing attualmente in corso a Taranto e parteciperà alle gare in modo autonomo e trasparente, avendo come riferimento i prezzi applicati in altri siti europei».
«Alliance Green Services – si afferma – è una società che si avvale di dipendenti locali e ha sede a Taranto». Ags assorbirà una quota del personale inquadrato col contratto multiservizi a cui fa capo il 70% delle aziende terze. Col multiservizi, la clausola sociale prevede il passaggio dei lavoratori da impresa uscente a impresa subentrante. «I dipendenti dei multiservizi saranno trasferiti automaticamente» assicura ArcelorMittal. «Massima trasparenza e collaborazione: stiamo cercando di fare lo stesso in Italia e a Taranto» dicono da ArcelorMittal a proposito dei fornitori. La cui scelta, si spiega, avviene partendo «da salute, sicurezza e ambiente».
Domenico Palmiotti
Fonte: Il Sole 24 Ore