Ex Ilva, l’altoforno 2 resta acceso
Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso di ArcelorMittal
Il Tribunale del Riesame scongiura lo spegnimento dell’altoforno 2 nell’ex Ilva di Taranto, ora ArcelorMittal, ne permette la prosecuzione della marcia e soprattutto gli ulteriori lavori di potenziamento della sicurezza. I giudici del collegio, che hanno affrontato il caso lunedì scorso, hanno infatti accolto il ricorso presentato da Ilva in amministrazione straordinaria contro la decisione del giudice del dibattimento, Francesco Maccagnano, che a luglio, a fronte del nuovo sequestro dell’impianto ordinato a giugno dalla Procura, aveva respinto la richiesta di facoltà d’uso. Quest’ultima era stata avanzata da Ilva in as per effettuare gli ulteriori lavori di messa a norma dopo quelli già fatti nel 2015 a seguito di un incidente mortale e di un primo sequestro dell’impianto. Ed è stato il Riesame a “salvare” in extremis l’altoforno 2 dallo spegnimento che si sarebbe concluso il 10 ottobre (il cronoprogramma era già in esecuzione) poiche anche alla seconda istanza di facoltà d’uso presentata il 2 settembre, Maccagnano ha detto no, tant’è che Ilva l’ha già impugnata al Riesame e l’udienza si terrà ad ottobre. I giudici hanno dato a Ilva in as 90 giorni come tempo necessario per svolgere l’analisi di rischio e la progettazione in vista dei nuovi interventi. Sia al giudice del dibattimento che al Riesame, i legali di Ilva in as (Angelo Loreto e Filippo Dinacci) hanno sostenuto che già con i primi lavori la situazione complessiva dell’impianto è migliorata. Se Afo 2 fosse stato spento, considerato che a breve l’altoforno 4 deve fermarsi per manutenzione, il siderurgico di Taranto sarebbe rimasto con un solo impianto in marcia con nuovi, pesanti effetti negativi.
Domenico Palmiotti
Fonte: Il Sole 24 Ore