Il 74% degli italiani chiede acciaio sostenibile

AdI: «Quello prodotto a Taranto rispetta l’ambiente, investiti 2 miliardi»

Il 74% degli intervistati in Italia ritiene molto importante che le aziende pongano attenzione alla sostenibilità ambientale. Lo rivela la ricerca “Il ruolo dell’acciaio nella percezione di sostenibilità dei prodotti manufatturieri”, realizzata per Acciaierie d’Italia dall’istituto di ricerca Swg su un campione di cittadini italiani, tedeschi e spagnoli. «Le risposte sono state simili: è una tendenza europea», spiega Riccardo Grassi, direttore della ricerca di Swg: «Stiamo assistendo alla trasformazione del concetto stesso di sostenibilità: superati i confini dell’ambiente, per il consumatore è diventata sinonimo di attenzione, cura, innovazione, qualità. Questo è significativo in modo particolare per l’acciaio, dove le conoscenze dei processi di produzione sono più deboli ed è più difficile per i consumatori finali, che sono quelli che hanno partecipato alla ricerca, prefigurarsi cosa sia un acciaio sostenibile».

Nel rapporto tra produzione e ambiente, la maggior preoccupazione dei cittadini è per le emissioni, prima di tutto quelle di sostanze inquinanti e poi in subordine per la CO2. La ricerca ha evidenziato come oltre il 40% dei consumatori, a parità di prezzo, preferirebbe prodotti in acciaio sostenibile e il 30% lo sceglierebbe anche se il prezzo fosse più alto. «La propensione a un premium price è rilevante, soprattutto in tempi in cui c’è la tendenza a una riduzione della spesa. In generale, nonostante l’acciaio sostenibile non sia ancora radicato nel consumatore, è presente una forte propensione a fare una scelta in questa direzione. Questo premierà le aziende che per prime saranno in grado di raccontare questo prodotto», commenta ancora Grassi.

«In Italia c’è grande diffidenza quando si parla di sostenibilità, per il fenomeno del green washing. Questo richiede una grande precisione e una credibilità che nasce soprattutto dalla capacità di raccontare un processo di sostenibilità in tutte le fasi della produzione e della filiera», ha aggiunto il direttore della ricerca di Swg.

In questo contesto, e anche con questa consapevolezza, si colloca il marchio Penisola Steel, che definisce e certifica l’acciaio a ridotto impatto ambientale prodotto dallo stabilimento di Taranto di Acciaierie d’Italia, tracciandone l’origine italiana. Il nuovo brand nasce dall’azione di costanti controlli ambientali nell’area tramite una piattaforma di monitoraggio sviluppata in collaborazione con Rina che permette accertamenti su 200 camini, con 50 punti di prelievo delle acque e analisi capillari dei terreni in occasione di interventi specifici.

L’acciaio sostenibile , unito a una rinnovata gamma di prodotti, e al contesto siderurgico, permette ad Acciaierie d’Italia di differenziarsi dai competitor internazionali, in particolare quelli extra-europei, e di condividere questa possibilità a valle con le filiere meccaniche, impiantistiche e infrastrutturali, ha comunicato l’azienda in una nota.

Concluso il Piano Ambientale 2018-2023, per cui sono stati investiti negli ultimi anni circa 2 miliardi di euro, ora Acciaierie d’Italia è pronta a trasferire l’ambientalizzazione dello stabilimento – l’unico in Italia a produrre acciaio primario e il più grande in Europa – ai propri prodotti. A tale operazione hanno dato un contributo significativo gli sviluppi sui fronti di qualità, innovazione, ricerca & sviluppo, ha sottolienato sempre l’azienda. Uno dei progetti in atto è quello della decarbonizzazione attraverso l’ottimizzazione ambientale dell’area a caldo e lo sviluppo di una serie di nuovi impianti energetici, tra cui rigassificatore, desalinizzatore, impianti per la sintesi di gas tecnici, parco eolico offshore e parchi fotovoltaici.

Fonte: Il Sole 24 Ore